Nasce a Torino. Fin da bambina rivela una notevole predisposizione alla
creatività, con spiccata attitudine al disegno. Dotata di intelligenza e fantasia
matura varie esperienze nel campo del lavoro e dell’arte. Nel 1974 si trasferisce
con la famiglia a Treviso e, qualche tempo dopo, riprende lo studio della
pittura, in particolare dell’acquerello.
Studia, sperimenta molte tecniche, frequenta i migliori artisti e il suo stile si
evolve rapidamente: “…all’immediatezza ed alla sicurezza della pennellata
corrisponde immediatezza e sicurezza nell’accurata scelta dei toni di colore.
Alla trasparenza e allo splendore del disegno s’unisce un “luminescentismo”
non accademico, ma intimamente persistente. Nei suoi acquarelli c’è un’aura
vivida e tonificante. Nessun artificio, nessuna sofisticazione. C’è l’anima delle
cose, l’espressione pura del cuore che si apre alla scoperta della natura… ”
(Renato Borsotti, 1994)
“In ogni opera la sensibilità della pittrice non riproduce la realtà: tralascia di
definire le forme delle cose suggerendone le fattezze con pennellate rapide e
delicate stesure di colore, imbevuto di luce. La pittura fresca, ariosa, vibrante,
con toni alti e profondi, conferma un largo senso dello spazio in cui la natura
può essere una specie di sogno che fermenta di strane coloriture e segrete
metamorfosi” (Luigina Bortolatto, 2006)
“L’intera opera della Ferrante, in fondo, si sintetizza in una dialettica essenziale.
Nel momento stesso in cui si afferra davvero la realtà dei colori, si afferra quella
dell’uomo, e nel momento stesso in cui si afferra davvero la realtà dell’uomo,.
si afferra quella dei colori. E qual è la realtà dei colori? Quella dei sentimenti,
GIO’ FERRANTE
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vista dall’esterno. E qual è la realtà dei sentimenti? Quella dei colori, vista
dall’interno. Contrariamente all’affermazione di Braque, la Ferrante può
orgogliosamente affermare: “Mon art est un art de continuité, non un art de
rupture”. È quanto basta per farne un esempio di granitica e vincente coerenza
con la grande tradizione occidentale.” (Stefano Santuari, 2012)
“Che gli acquerelli di architettura cittadina e no, siano pregnanti di rare
atmosfere colorate è indubbio. Di ciò ne ho avuto prova io stesso, quando
in una rassegna a Udine, ammirai un dipinto che mi colpì particolarmente:
questa stessa tela l’ho poi rivista nell’esposizione odierna. Nel quadro Gio’
raffigura un casolare sperduto nella campagna, dove al lento calar della sera,
la luna si affaccia dietro una scura nuvolaglia e, per uno strano effetto ottico,
sembra di vedere un volto femminile che annuncia la notte. È stata una breve
sensazione, ma è piacevole che lo scrivente, dopo cinque anni di innumerevoli
visite a mostre, abbia potuto riconoscere, con l’aiuto di un ricordo pregnante
e grazie alla sua intrinseca bellezza, un quadro già esposto collettivamente
assieme ad opere di decine di altri artisti”. (Renzo Simoni, giugno 2014)
“Disegnatrice e pittrice Gio’ Ferrante ha ben chiaro il suo metodo di lavoro che
si basa sul colore, trasformando una normale composizione in un ambiente
speciale, singolare, sottile pieno di armonia e sensibilità. E, allo stesso tempo,
mostra la forza che emana dai suoi pennelli.” (Joan Luis Montané - Associazione
Internazionale dei Critici d’Arte - AICA - 2015)
Dal 1982 partecipa a mostre nazionali ed internazionali ottenendo
riconoscimenti ed apprezzamenti.